Monumento agli eroici difensori di Leningrado

Orari di visita del Monumento agli eroici difensori di Leningrado:

Da Giovedì al Mercoledì dalle ore 11.00 alle 18.00.
Martedì: dalle ore 11.00 alle 17.00.
Chiusura: tutti i Mercoledì e l'ultimo Martedì di ogni mese.
Le biglietterie del Museo chiudono un'ora prima della chiusura.
Indirizzo: Ploshad Pobdy, San Pietroburgo, 196143.

 

Nota storica sul Museo:

Il monumento dedicato agli Eroici difensori di Leningrado è stato inaugurato nel 1975 per commemorare tutti coloro che immolarono le proprie vite a difesa della città durante l'assedio nazista nel corso della seconda guerra mondiale, durato dal settembre 1941 al gennaio 1944. Anche se è tuttora impossibile stilare un bilancio esatto delle vittime, si stima che durante i 900 giorni dell'assedio vi fu un numero di morti che oscilla tra i 600000 ed il milione.

Il complesso monumentale è ubicato in Piazza della Vittoria, a sud del centro e a soli 9 chilometri dalla linea del fronte, e dà il benvenuto in città a tutti coloro che provengono dall'aeroporto di Pulkovo. É composto da un obelisco centrale alto 48 metri ai cui piedi numerose statue in bronzo raffigurano ed esaltano l'opera degli eroici difensori e dell'intera popolazione che li sostenne nella loro lotta. La base del monumento è caratterizzata da un anello di bronzo del diametro di circa 40 metri che simboleggia l'assedio che venne posto dai tedeschi all'allora Leningrado. Nei sotterranei del monumento è stato creato un vasto mausoleo che ospita una mostra dedicata all'assedio.

Le atmosfere sono volutamente grevi ed angoscianti, per cercare di ricreare il senso di inquietudine di quei giorni. All'interno del mausoleo, illuminato da 900 lampade di bronzo, è interessante dare un'occhiata al plastico che raffigura le operazioni militari che si svolsero nella zona, ammirare le bacheche al cui interno sono presenti oggetti risalenti al periodo della guerra e vedere i 2 documentari sull'assedio. É inoltre possibile ascoltare in sottofondo il ticchettio di un metronomo, l'unico suono che gli abitanti potevano ascoltare alla radio durante l'assedio, e che simboleggiava il pulsare vitale del cuore di una città che pur messa alle ginocchia non voleva saperne di cessare di vivere. 

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